Esiste una declinazione del Digital Advertising che prende il nome di Display Advertising e si rifà alla Rete Display di Google, ossia un enorme network composto da oltre due milioni di siti web, affiliati al più grande motore di ricerca al mondo.
Nel precedente articolo, ti abbiamo spiegato in cosa consistono gli annunci a pagamento su Google ADS e le sponsorizzate sui social. Abbiamo visto che gli annunci su Google sono in grado di arrivare in modo diretto ed efficace al pubblico desiderato. Essi vengono solitamente utilizzati all’interno di una più ampia strategia di marketing, come ad esempio per promuovere un nuovo prodotto o per lanciare un’offerta limitata.
Oltre a Google ADS, un altro servizio offerto dal motore di ricerca è quello di inserire l’annuncio pubblicitario (anche tramite immagini o video) nei suoi siti partner, che solo in Italia sono centinaia di migliaia.
Questo significa che il tuo annuncio non comparirà più nella SERP del motore di ricerca, ma in portali, anche molto conosciuti, come testate giornalistiche e rinomati blog, tramite annunci testuali o banner.
Puoi ben capire che l’esposizione verso il tuo potenziale pubblico è maggiore e puoi raggiungere facilmente molti più clienti rispetto ai semplici annunci a pagamento.
Google, inoltre, ti dà la possibilità di scegliere i siti, i portali o le app dove inserire la tua inserzione. In questo modo, potrai scegliere un contesto affine agli interessi del tuo target.
In secondo luogo, grazie alla Rete Display di Google puoi raggiungere un pubblico profilato rispetto a quello specifico argomento, anche se in quel momento non ha esplicitato l’interesse tramite una ricerca sul motore di ricerca.
Mica male, vero?
Per concludere il nostro viaggio nel mondo del Digital Advertising, tuttavia, dobbiamo fare un’ulteriore considerazione. Infatti, in una strategia di marketing, è importante pensare non solo all’acquisizione di nuovi clienti, ma anche alla fidelizzazione di quelli esistenti.
Hai mai sentito parlare di Re-marketing? Noo?
Allora te ne parleremo nel prossimo e ultimo articolo.
